Impianti radianti per riscaldamento

TEMPO FA’
Già nei primi anni '60, quando alcune caldaie funzionavano ancora a carbone o a nafta pesante, si era iniziato ad eseguire alcuni impianti con serpentini “anelli sottotraccia a pavimento” in acciaio nero saldato.
A quel tempo, non esistevano ancora le macchine curvatubi da cantiere e le tubazioni “in verghe da 6 mt.” in acciaio nero per essere curvate nei punti opportuni, dovevano essere riempite di finissima sabbia asciutta, tappate alle estremità e con l’ausilio della fiamma ossidrica, venivano scaldate e curvate fino a 180° attorno a delle rudimentali dime formando così, i passi che si dovevano utilizzare.
Dopo questo lavoro, le verghe venivano giuntate tramite saldatura ossido acetilenica, poi posate sulle caldane senza alcun isolante sottostante, messe in pressione con acqua e l’ausilio di pompe manuali, per rilevarne eventuali perdite dalle saldature e annegate in seguito, nel calcestruzzo “massetto” che doveva poi accogliere il pavimento in mattonelle.
Il sistema funzionava, ma non essendovi come oggi in commercio, le regolazioni elettroniche tecnologicamente avanzate,( in realtà esistevano solo regolazioni manuali), spesso, la superficie del pavimento arrivava a temperature troppo elevate, creando fastidi ai piedi e alla circolazione sanguigna delle persone.
In conseguenza di ciò, il sistema, per parecchio tempo fu abbandonato e venne sostituito dall’utilizzo di radiatori in ghisa, in acciaio ed in seguito in alluminio, convettori ecc.

OGGI
Negli ultimi vent’anni con l’avvento delle attuali tubazioni in polietilene reticolato o multistrato dotati di barriera ossigeno, i pannelli isolati “lastra” con o senza bugne per l’alloggiamento dei vari anelli, gli attuali componenti elettronici a disposizione, la posa di detti impianti, è diventata di routine, con il risultato finale di un comfort ottimale per l’uomo.
Fermo restando che ogni applicazione richiede il massimo della tecnica e della professionalità.

IL CONCETTO DELL’IMPIANTO RADIANTE
Come già specificato in parte nella sezione CLIMATIZZAZIONE, il concetto alla base di un sistema radiante è l’innalzamento della temperatura media di un ambiente, grazie alla trasmissione di calore per radiazione, attraverso un’ampia superficie che corrisponde al pavimento, al soffitto o alle pareti.
I sistemi radianti funzionano a temperature superficiali prossime a quelle dell’ambiente e quindi utilizzano minimamente l’aria come vettore di calore; in questo modo è possibile conseguire le stesse condizioni di benessere con una minore temperatura dell’aria, a cui corrispondono minori dispersioni sia per conduzione sia per il ricambio dell’aria.
I sistemi radianti, una volta posati e messi in funzione, non richiedono interventi di manutenzione tecnica e permettono un effettivo risparmio grazie alla riduzione dei costi di gestione, dovuti a un consumo energetico minore.
Escludono inoltre l’utilizzo di antiestetici e ingombranti corpi scaldanti, permettendo così il completo sfruttamento dell’intera superficie della parete, eliminando totalmente il problema delle macchie e di “baffi” di polvere sui muri.
Il sistema radiante sia esso a pavimento, a parete o soffitto, se ben calcolato e ben distribuito, è ottimo anche per il raffrescamento estivo, aggiungendo però dei deumidificatori in quantità sufficiente in funzione della dimensione dell’edificio da trattare.